Quando nasce l’acquarello: un po’ di storia

L’uso dell’acquarello, anche se non identico a quello moderno come noi lo intendiamo, risale a tempi antichissimi. Gli antichi egizi, la Cina dei primi secoli d.C. i miniaturisti medievali, già usavano colori di composizione simile all’acquarello, diluiti in acqua, con effetti più simili a ciò che noi definiamo “gouache” (guazzo).

Nel periodo rinascimentale, l’acquarello veniva usato per ombreggiare i disegni diluendo dell’inchiostro nero o seppia con acqua.

Nel ‘600 alcuni pittori olandesi cominciarono a dipingere paesaggi su carta, usando i primi colori ad acqua; ma è merito degli inglesi l’aver perfezionato e largamente usato la tecnica dell’acquarello nella rappresentazione di architetture, vedute di città, paesi, marine e nature morte. Fra i più grandi acquarellisti si citano: Samuel Scott, i fratelli Sandly e Malton, Turner e Gainsborough.

In Italia l’acquarello cominciò ad essere usato a partire dalla seconda metà del XIX sec. Da artisti come Giacomo Gigante, De Nittis,  Marchetti, Domenico Induno, Paolo Sala.

INFORMAZIONI UTILI

Iscrizioni: Ogni allievo può iscriversi ed iniziare il proprio percorso in qualsiasi momento dell’anno

Percorso Personale: La scuola istituisce un percorso personalizzato per ogni corsista, in funzione delle richieste ed esigenze di ognuno.
Ogni allievo è indipendente dal resto del gruppo e può programmare lui stesso, di settimana in settimana, le giornate e le ore di lezione in funzione della degli orari e delle giornate fissate dalla scuola

Lezioni: da 3 ore

Giornate:

  • Lunedì: 14.30 – 17.30
  • Martedì: 9.30 – 12.30   /   20.15 – 23.15
  • Mercoledì: 14.00 – 17.00
  • Giovedì: 9.30 – 12.30
  • Sabato: 14.30 – 17.30
  • Domenica: 9.30 – 12.30

Stagione: da Settembre a Luglio

Costi: € 25 (a lezione)

Pagamento: saldo a fine lezione

PRESENTAZIONE E PROGRAMMA della KLV ART SCHOOL

Il corso è pensato su misura per ciascun allievo.

Viene data la possibilità di formazione teorica e pratica individuale.

Materiali e tecniche della pittura all’acquarello

Oltre alla scelta dei pigmenti da utilizzare, nella pittura ad acquarello sono particolarmente importanti la qualità dell’acqua e della carta.

L’acqua, deve essere pura, meglio se distillata e mantenuta sempre limpida nel limite del possibile cambiandola spesso durante il lavoro, poiché i pennelli devono essere risciacquati spesso per preservarne la pulizia, e salvaguardare la purezza delle tinte.

La carta, dovrebbe avere una composizione a base di cotone (stracci), poco assorbente, con finitura grana liscia piuttosto che ruvida, a seconda dello stile di pittura che si vuole eseguire. 

Le migliori carte per acquarello sono solide, bianchissime e ben pressate e quindi non troppo assorbenti. Per raggiungere tale qualità i fabbricanti introducono nell’impasto delle soluzioni di resina e cellulosa. I bianchi e tutte le tinte chiare e brillanti sono possibili grazie alla luminosità del bianco della carta.

Qualunque superficie, forma o segno di colore bianco, diversamente da altre tecniche dove il colore è coprente, non viene dipinta con un pigmento; il bianco risulta come riserva dal colore della carta, normalmente bianca, o comunque molto chiara. E’ possibile dipingere all’acquarello anche su altre superfici non cartacee ma debitamente preparate.

Le tecniche principali della pittura all’acquarello sono:

  • bagnato su bagnato
  • bagnato su asciutto
  • asciutto su asciutto

La tecnica bagnato su bagnato in genere serve per le campiture larghe e gli sfondi: cielo, mare, paesaggio.
La tecnica bagnato su asciutto serve a rinforzare del colore un po’ impallidito o a creare soggetti in secondo piano.
La terza tecnica, asciutto su asciutto serve per definire bene i soggetti in primo piano e i dettagli dell’immagine.

Queste tre tecniche si possono e si devono usare alternativamente sullo stesso soggetto.

Struttura del corso ad acquarello

Il corso è aperto a persone di qualsiasi età e di tutti i livelli artistici; è adatto sia ai principianti assoluti, sia ad artisti che vogliano approfondire particolari tematiche, e in generale a tutti coloro che già dipingono e che vogliano aumentare il proprio bagaglio di conoscenze su questa tecnica.

Ad ogni allievo è dedicato un percorso di apprendimento personale in funzione del suo livello e dei suoi obiettivi; la formazione pratica è supportata da quella teorica, che include le basi della tecnica ad acquarello per passare successivamente a livelli superiori. Non è previsto un numero minimo di lezioni.

I principali temi del corso sono riassunti così:

  • Nozioni e ricette su Colori da utilizzare con le novità dal mercato.
  • Come scegliere la carta: la scelta che maggiormente influisce sul risultato finale dell’opera.
  • Esercizi su come controllare l’equilibrio tra acqua e colore.
  • Scelta delle matite da usare per il disegno preparatorio: matita HB/H/da studio/acquerellabile, pastello acquerellabile, bastoncino di pigmento acquerellabile
  • Come bagnare e stirare la carta
  • Primi esercizi di acquarello monocromo; per raggiungere la necessaria sicurezza nella pittura all’acquarello è consigliabile eseguire da principio degli esercizi semplici con il solo inchiostro di china molto diluito, o con il color seppia dopo aver disegnato accuratamente il soggetto che si vuole riprodurre. Meglio ancora se il disegno sul quale dovrà applicarsi la lavatura con i detti colori sarà stato eseguito a penna, il cosiddetto “tocco di penna”.
  • Graduale applicazione dei colori; in una successiva fase di apprendimento si realizzano dei disegni con tinte che definiscono solamente il tono generale e locale senza lavorazione dei dettagli. Con questo sistema l’acquarello detto “del disegnatore” per la sua semplicità, può perfettamente raggiungere una incantevole potenza espressiva.
  • Come eseguire una velatura; possiamo definire la velatura come una sottile mano di colore trasparente, stesa su carta in tensione. Si distinguono tre tecniche di velatura: omogenea, sfumata e variegata.
  • Come variare i toni dei
  • Come correggere le
  • Come togliere le macchie.
  • Come ottenere i chiari (o lumi).
  • Come fissare gli
  • Una volta che l’allievo avrà preso padronanza del mezzo acquarello, si lavorerà su un lavoro personale orientato alla ricerca di uno stile, finalizzato a raccontare una storia o comunicare un proprio messaggio.

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